Congresso SEL
Diario dal congresso
Autore: Nichi
Ci siamo ritrovati. Ho voluto chiudere così il primo congresso di Sinistra Ecologia Libertà. Ci siamo ritrovati e non era un fatto scontato, un dato certo a priori.
Ho vissuto un congresso bellissimo, partecipato, fatto di racconti appassionati e competenti. L’ho definito uno dei miei congressi più belli, ed è vero. Aver incontrato così tanta passione e così tanta voglia di tornare alla politica da parte di compagni di lungo corso e di giovani uomini e giovani donne, mi ha riscaldato il cuore e mi ha dato grande fiducia.



La strada che abbiamo imboccato a Firenze necessita di enorme fiducia reciproca, ce lo siamo ripetuto più volte, perché implica l’abbandono di luoghi antichi e familiari e il coraggio di mettersi continuamente in gioco da un punto di vista politico e culturale. La strada che abbiamo scelto di percorrere presuppone un atto di grande generosità, perché chiede a ciascuno di noi di coinvolgere il proprio portato culturale e di metterlo a disposizione di tutti. E già lo si è visto nei diversi interventi del congresso, già si è percepita questa disponibilità a confrontarsi, a superare gli steccati di confine minuziosamente costruiti durante il Novecento, per sentirsi finalmente una comunità.
E credo sia proprio questo il risultato principale del momento di Firenze: aver esperito il senso della costruzione di una comunità che si era persa e aveva perso. E non aveva perso soltanto un ruolo di rappresentanza del paese, ma, quello che è peggio, aveva perso un codice culturale, un linguaggio, forse anche la capacità stessa di guardare al di là del recinto del proprio meraviglioso giardino. Ed era condannata all’afasia.
Siamo stati un po’ questo. Ci eravamo ridotti a custodi di un museo, talmente gelosi delle nostre idee da contemplarle come statue di un pantheon, bellissime, imponenti, ma immobili e indisponibili, buone solo per le foto di famiglia. Oggi abbiamo la consapevolezza che quelle idee sono punti di domanda sulla vita e sulla morte, su di noi, sull’Italia, sul futuro della nostra società e delle nuove generazioni. Sono strumenti di un progetto importante per il nostro paese, coscienti del fatto che c’è un’Italia migliore.
Grazie a tutte e a tutti.

Nessun commento:

Posta un commento