Veneto Lavoro > Gravi Notizie sull'occupazione

Nei prossimi giorni si riunisce, presso la Provincia, la commissione lavoro integrata per definire i nuovi criteri di riparto per le assunzioni dei disabili. E’ un pezzo di una discussione più complessiva che da tempo stiamo cercando di fare in commissione lavoro, rispetto l’andamento occupazionale, la frammentazione del mercato del lavoro, e gli strumenti da adottare per sostenere lavoratori ed imprese in una fase che non cessa di essere critica.
Recentemente abbiamo fornito l’ultimo report alla stampa in merito allo stato produttivo ed occupazionale nel nostro territorio dal quale si evince che non solo l’andamento di richieste di cassa integrazione complessiva rimane a livelli elevati, ma soprattutto che le richieste di assunzione arrancano e il tasso di disoccupazione allargato, dato dalla somma degli iscritti alle liste di collocamento e dei sospesi per effetto della cassa integrazione, ha superato l’11%. Faccio notare, al riguardo, che per l’agenzia regionale per l’impiego, Veneto Lavoro, il tasso di disoccupazione allargato, nella nostra Regione alla fine del 1° trimestre del 2010, era arrivato al 10,1%.
Ora sempre Veneto-Lavoro ci comunica che tra Gennaio e Settembre in 6 province su 7 il saldo tra assunzioni e cessazioni risulta positivo anche se troppo debole per dichiarare una vera ripresa, mentre a Belluno risulta negativo per un valore di 2.100 unità. Per correttezza va detto che non sono 2.100 posti di lavoro in meno, ma rappresentano 2.100 occasioni di lavoro in meno che assottigliano ulteriormente la capacità occupazionale delle nostre imprese e che alla fine producono ulteriore disoccupazione, soprattutto per i soliti che sono alla ricerca di una prima occupazione, cioè i giovani. Questi dati quantitativi vanno, però, considerati ed intrecciati alla luce della qualità dei rapporti di lavoro ed in ultima istanza della qualità lavorativa. Infatti, se i contratti indeterminati, cioè quelli stabili, rappresento solo il 13% delle assunzione complessive, crescono a dismisura i rapporti di lavoro a termine oltre il 60% e i rapporti di lavoro precari dati dal lavoro interinale, intermittente, voucher ecc. Se poi a questo si aggiunge che la permanenza nelle liste di disoccupazione per una larga parte supera i 12 mesi si capisce perché la crisi stia producendo nuove fasce di povertà e di depressione sociale come acutamente ha messo in risalto il Censis la settimana scorsa nel suo 44° rapporto. In Commissione provinciale, quindi, dovremo discutere del riparto per le assunzioni dei disabili, ma anche definire e migliorare gli strumenti che ci siamo dati.  Ad esempio la convenzione con le banche per l’anticipo della cassa in deroga, che nei prossimi giorni va a scadenza risente delle difficoltà che subentrano nel caso in cui i tempi di erogazione del sussidio si dilatino per varie ragioni. Serve, quindi, istituire un fondo di garanzia che consenta di mantenere questa importante convenzione che ha permesso ai lavoratori interessati di non dover attendere lunghi mesi senza reddito per effetto delle lungaggini burocratiche regionali e ministeriali. Il costo per la Provincia sarebbe esiguo in quanto recuperabile nel medio periodo attraverso lo storno dei sussidi una volta erogati e consentirebbe anche alle imprese di mantenere le professionalità acquisite. Dovremo, inoltre, ragionare di come aumentare le occasioni di lavoro e di come incentivare percorsi di stabilizzazione lavorativa. Del resto se il lavoro è precario il risultato produttivo finale non può che essere precario alimentando di conseguenza una comunità precaria.

                                                                                                          Il Segretario Generale
                                                                                                             Cgil Belluno
                                                                                                          Renato Bressan