C'è la crisi? Arrangiatevi! 

La Provincia di Belluno cancellando l'Abbonamento Unico abbandona le famiglie bellunesi.



L’abbonamento Unico Studenti era stato introdotto nel 2005 dalla precedente giunta provinciale di centro-sinistra come riconoscimento al diritto di studio, dove  si  eliminava il pagamento per fasce chilometriche in modo tale che  tutti gli studenti della provincia di  Belluno pagavano la stessa quota pari a  234 euro, perché tutti gli studenti sono uguali e nessuno doveva essere discriminato, invece ora con la più totale non curanza l’amministrazione provinciale  Pdl  Lega Nord farà pagare alle famiglie più di 400 € ed in alcuni casi si supereranno i 500 €, disinteressandosi della crisi e di ciò che questo significa per ogni famiglia.

La provincia ed gli assessori da mesi si nascondono dietro i tagli voluti proprio dal loro governo Pdl + Lega Nord e non fanno nulla per il bellunese, forse aspettando tempi migliori (per noi o per loro?)
Questi politici per l'ennesima volta tentando di nascondere l’evidenza d’una amministrazione provinciale che  non vuole riconoscere la propria incapacità
d’amministrare e quindi di rivalutare la propria gestione e le proprie priorità di spesa, preferendo far pagare alle famiglie i costi per un diritto, come quello dello studio che dovrebbe essere della massima priorità.

Qui volutamente si vuole allontanare i figli bellunesi dalla possibilità di studiare, perché con questa crisi in corso a fine anno le famiglie dovranno fare un bilancio e se saranno costrette taglieranno la possibilità allo studio per i propri figli o potrebbero essere costrette, come negli anni sessanta, dover scegliere se far studiare il figlio maschio o la figlia femmina.

Il punto centrale e proprio la distorsione progettuale dell’amministrazione provinciale Pdl e Lega, bloccata  da mesi in lotte di potere interne, la quale ha sempre ritenuto l’abbonamento Unico studenti come un costo da non affrontare e da scaricare sulle famiglie e proprio qui si comprende totalmente la differenza culturale e morale tra noi di Sinistra Ecologia e Libertà e gli illustri politici del Pdl e della Lega Nord, perché noi riteniamo che l’abbonamento unico non era un costo per l’amministrazione provinciale ma un investimento nei confronti dei nostri figli perché non si può ipotizzare, come pensa il centro destra, che si uscirà da questa crisi con la riduzione dei salari, della scolarità e dei diritti. Noi di Sel crediamo che si potrà uscire da questa crisi  solamente con l’eccellenza italiana, che esiste e va stimolata proprio nei studenti che  saranno i futuri cittadini italiani e che rischiana di pagare tutti gli errori e la “mala politica” di questa amministrazione provinciale e di questo governo Bossi-Berluisconi.

Le famiglie sono in difficoltà e la provincia ed i comuni, invece di sostenerle tagliano i servizi ed aumentano le tariffe dimenticandosi che questi politici, più o meno di carriera, sono stati eletti solamente per difendere i diritti di tutti e per aiutare i giovani ad avere delle prospettive future.
Pertanto, non deve esistere né l’idea né la possibilità che la provincia di Belluno in sinergia con i comuni bellunesi non si facciano carico di questo spesa d’investimento e riportare l’Unico a 234 €

L’idea arcaica che non  è proprio necessario studiare, perché basta la volontà di lavorare e di essere un grande lavoratore, cozza con la realtà globale di altri paesi (con salari bassissimi)  dove i nostri figli dovranno competere non con la forza dei loro muscoli  ma essenzialmente con le loro intellettualità, creatività ed ingegno il quale ha bisogno di una scuola pubblica, efficiente e della possibilità per tutti , maschi e femmine, di accedere allo studio.

Questa crisi sembra giorno per giorno una meravigliosa scusa per chi vuole svuotare lo stato italiano, privandolo di qualsiasi eccellenza in favore del privato e della privatizzazione dove ovviamente i lavoratori ed i loro figli dovrebbero essere una muta forza lavoro a bassissimo costo. Quindi si comprende perchè si voglia privatizzare tutto come il trasporto pubblico, l'energia, la scuola e la sanità

Per questo motivo noi di Sinistra Ecologia Libertà lanciamo una mobilitazione provinciale contro  il caro scuola sia nei confronti dei trasporti sia nei confronti del tetto di spesa per i libri perché tutti gli studenti bellunesi abbiano la possibilità di studiare con efficienza e serenità.

PS: Visto il momento di crisi profonda  e visto che alcuni assessori provinciali hanno doppi e tripli incarichi retribuiti, anche in consigli d’amministrazione (Bim) sarebbe opportuno che gli assessori rinunciassero al 50% di tutte le loro retribuzioni, in favore degli studenti e della scuola bellunese, perché se la scuola ed i giovani hanno bisogno d’imparare, anche alcuni esempi di moralità politica potrebbero essere importanti e salutari per il bellunese.

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