L’acqua è un bene di tutti e non del cda del Bim

La notizia d’una voragine nei conti del Gim gsp è sconcertante se consideriamo che tutto nasce dagli errori amministrativi e progettuali del cda.
Nascondersi dietro a degli investimenti o accusare il presidente del Bim che del dicembre 2003 mise una firma…può anche essere veritiero e legittimo ma ci chiediamo come mai in questi sette anni nessuno si è accordo della drammatica situazione.

Forse il Bim csp fa il bilancio ogni 7 anni?

Chi aveva la responsabilità di tutto aveva ricevuto un mandato fiduciario da parte dei sindaci e cittadini e dopo anni di gestione si presentano con arroganza dicendo:noi abbiamo sbagliato ed allora saranno i cittadini a pagare.

Per quasi un decennio a più livelli,  politici e la parte della cultura più sensibile all’ambiente ed ad uno sviluppo sostenibile ha riaffermato, che era ed è fondamentale risparmiare le risorse ed prima di tutta l’acqua.
I bellunesi hanno ascoltato ed hanno preso coscienza di questo senso civico ed hanno risparmiato l’acqua ed allora il cda  vuole punirli e far pagar loro, i loro errori.

Questi esperti del Bim non solamente dovrebbero dimettersi ma fare un passo indietro da qualsiasi carica pubblica perché la regola, uguale per tutti, è la seguente: chi sbaglia “deve pagare di tasca sua”.

In tutto questo c’è un pericolo gravissimo, visto che la legge in vigore sulla privatizzazione dell’acqua prevede l’entrata dei privati entro il 2011…un’entrata che visto i debiti potrebbe risolversi con l’acquisizione sottocosto di tutta la partita in favore dei privati e della speculazione a scapito dei cittadini.

Oggi i bellunesi dovranno pagare i debiti del Bim…domani la speculazione dei privati.

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