Speciale Crisi. 

Una corsa contro il tempo, ma per andare dove?

Oggi, con il vecchio consulente delle multinazionali “Monti” lo stile della politica italiana non sembra cambiare in una letargica corsa verso un futuro, troppo simile al passato.

Anche per questa occasione si annuncia una manovra da 13…anzi 20 o forse 25 miliardi, creando instabilità ed attese con un Bersani che si è già trasformato in un “pompiere” su qualsiasi critica ed esigenza di accelerazione degli interventi, i quali saranno nello stesso stile di questi ultimi 15 anni, uno stile che ci ha buttato incoscientemente nelle braccia di una irreversibile crisi.

Definiamo irreversibile questa crisi perché riguarda il modello di sviluppo economico europeo che conosciamo benissimo e che da almeno 4 decenni ne denunciamo i “piedi d’argilla”, dove nessun paese è disposto ed ha il coraggio di
cambiare realmente.

Non sarà con qualche aggiustamento o con qualche bella “pezza” firmata da un professore che si potranno cancellare le cause d’un disastro economico frutto della stessa speculazione fatta dalle banche e poteri finanziari che non pagheranno certamente i disastri causati.

Salviamo il salvabile ma per andare dove?
Con quali prospettive e con quale etica sociale produttiva?

Perché quando si deve intervenire, come potrebbe fare un medico, bisogna innanzitutto fare la giusta diagnosi e valutare se l’intervento sanerà il “paziente” o lo “farà morire”.

Oggi per tutti noi questa la prospettiva.

  1. blocco totale del recupero dell'inflazione per le pensioni per il 2012.
  2. aumento dell'età per le pensioni di anzianità anche oltre i 40 anni (43 anni?),
  3. anticipo per l'età pensionabile delle donne a 65 anni
  4. si prospetta un ulteriore aumento dell’IVA che colpirà ovviamente chi ha meno.

Ovviamente queste manovre non colpiscono certamente i ricchi come non colpirebbero nemmeno un’ipotetica “patrimoniale” alla Monti+Bersani+Pdl…,perché un aumento di un 1 o 2 % per chi è milionario e come chiedere 2 caramelle ad un operaio.

Invece la nostra "sacra alleanza" metterà le mani sulle pensioni e quindi intervenendo su tutti i cittadini che vivono di lavoro e sulle loro propspettive personali e famigliari.
Parliamo di prospettive comuni a tutti perchè se i giovani  e le giovani coppie sono riuscite a resistere a questa crisi è stato grazie all’aiuto finanziario delle famiglie e di chi è già in pensione.

Sono i pensionati che sono riusciti, con le loro pensioni, a far resistere le famiglie fino ad ora alla crisi” ma domani cosa succederà?

Il pareggio di Bilancio è confermato entro il 2013 che, in sinergia con il “famoso federalismo fiscale”,  significherà mettere sul lastrico gli enti locali, che già da ora non hanno le risorse per l’ordinaria amministrazione e si preparano a risparmiare su ogni cosa e dove una semplice nevicata potrebbero farli economicamente saltare.

Dalle imprese non verrà nessun aiuto per  cambiare e superare la crisi perché troppo abituate da troppi decenni a scaricare le proprie inefficienze sui bassi salari  e sul precariato e su “indegni” finanziamenti a fondo perduto, che in molte occasioni erano il vero utile aziendale.

Ovviamente rispettiamo le intenzioni di Monti, ma la sostanza non cambia perché la prospettiva di questo governo di tecnici è nulla, perché si basa sulle stesse regole economiche e finanziarie che ci  hanno portato alla crisi di oggi ed il domani sarà identico a ieri.

Forse siamo arrivati, come paesi occidentali, al punto di non ritorno.

La prospettiva secondo le nostre valutazione ed esperienza è una sola:

cambiare radicalmente modello di sviluppo, un’esperienza mai tentata e forse complicatissima ma abbiamo un’alternativa possibile?

Sel Federazione di Belluno

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