Dai comitati dopo la 
Manifestazione  No al  Carbone di Adria

Valutazioni, idee e proposte dopo la Manifestazione Nazionale NO al Carbone, D.r Carlo Costantini uno dei responsabili dei comitati Rodigini

1. la manifestazione è stata complessivamente un successo : ottima l'organizzazione e la gestione della "piazza", il "colore", la giusta immagine di gente pacifica , dialogante, ecc. dobbiamo esserne pienamente soddisfatti

Video dell'intervento di Alessandro Zan rappresentante di Sinistra Ecologia Libertà di Padova
 
2. Il numero dei partecipanti è stato complessivemente più che buono, rispetto alle più realistiche (e versomibili) aspettative : ottima , davvero, la partecipazione da molte zone e di molti comitati del veneto , discreta  anche se inferiore alle potenzialità quella dall'Emilia-Romgana, molto significativa quella da altre città interessate dalle centrali a carbone.


3. Un po' meno soddisfacente - ma era previsto - il numero dei partcipanti polesani e dei comuni più direttamente interessati, fra cui Adria e Cavarzere (da  quest'ultimo

Comune, dove il nostro comitato solitamente vede grossa partecipazione alle  iniziative , stavolta non cè stata una gran partecipazione , forse per problemi contigenti e/o per la massiccia opera di propaganda pro-carbone  (so per certo di promesse di alcuni politici, non solo di centro-destra, di sub-subppalti e di posti di lavoro, cosi come di una "fettina" dei previsti  contributi Enel: si spiega cosi, forse, la mancata adesione dell'Amministrazione Comunale di centro-centrosinistra che, pure, ha un programma , almeno a parole ,  "ambientalista" ).

4. Importantissimo, sul piano "politico" (tra virgolette), il fatto che ad una manifestazione su un tema importante ma anche specifico  vi sia stata la paretcipazione di molti comitati impegnati su temi anche molto differenti e con diverse impostazioni culturali e politiche : e non si tratta "solo" di solidarietà di classe (come si diceva  una volta) dato che ovunque vado a fare qualche dibattito o conferenza - in giro per il veneto , c'è una crescente consapevolezza che ciascun specifico problema , locale o settoriale,   è  parte di uno stesso  più ampio problema che attiene al "modello di società " che si vuole avere in italia ( e non solo in italia) : ragion per cui, fermo restando l'autonomia di ciascuna associazione e comitato, è necessaria sempre di più un'organizzazione, sotto froma di "rete"  quanto meno a livello regionale e , possibilmente, con un centro di riflessione, confronto e  coordinamento nazionale :  è ciò che sosteniamo e  abbianmo cercato  attuare, con molti limiti organizzativi, con la rete AltroVe.
5. Fondamentale e rappresentativo di un notevole salto di qualità che , a partire dai referendum,  vi sia la convergenza e l'unità tra le tradizionali Organizzazioni Ambientaliste nazionali, i comitati locali, e, soprattutto, le moltissime associazioni della società civile impegnate in altri settori, almeno alcuni spezzoni del sindacato (da far crescere più possibile) , associazioni e singole ditte ed operatori economici legati al territoprio ed all'ambeinte-
6. dobbiamo capitalizzare subito il successo ottenuto, la mobilitazione, il lavoro in rete fra soggetti anche molto diversi, ; dobbiamo estendere il consenso sulla nostra /sulle nostre battaglie , forti anche della clamorosa smentita , questa si clamorosa e senza appello, del terrorismo psicologico fatto dagli avversari sulla gente di  Adria e del polesine in generale.
7. con ogni probabilità, il "partito dell'Enel" cercherà di dare uan risposta - al di là della mistificazione e delle invettive - con qualche iniziativa sul territorio (che, per altro, hanno iniziato da tempo, vedi raccolte di firme nei mercati, vedi "concorsi" nelle scuole, vedi contributi di qua e di là) : non è improbabile che proprio la Vittadin (CISL) proponga agli altri sindacati ed alle associazioni imprenditoriali ed ai Comuni del delta di fare una "contro-manifestazione" , mettendo insieme ovviamente più temi  (sviluppo, occupazione, ecc.) in cui inserire anche quello della centrale a carbone: chiaramente dovremmo  cercare di evitare una saldatura della CGIL ed altri settori, chiesa compresa (che per contro mi sembra abbia preso con l'autorevole don carlo marcello (ovvero il vescovo dietro di lui)  una buona posizione, chiara esenza equivoci, con il "partito della lobby del carbone".
8. dobbiamo da subito avviare una campagna diffusa sul territorio e , come si è detto, smuovere i mass media, anche con iniziative colorate e "clamorose".

9. A livello regionale, ma probabilmente, se possibile, nazionale, pensare ad una o più iniziative su altri temi della massima importanza : il problema del consumo di suolo e del dissesto idrogeologico, che vuole dire infarstrutture e mobilità sostenibili (meno strade/autostrade , No tav , + treni locali ) e basta con l'urbanizzazione diffusa ed i grandi e meno grandi nuovi insediamenti nelle zone agricole, che vuol dire difesa del paesaggio e riqualificazione e tutela dei centri storici : nel veneto, una garnde iniziativa contro le politiche delle autostrade e dei "poli commerciali/direzionali" (gli affari non sempre limpidissimi, si fa per dire, che ci stanno dietro) con i project financing e gli accordi di programma , ovvero le politiche bypartizan di Galan-Chisso-Brentan e Zaia , ovevro del PDL e della Lega con parte del PD. Ed anche in questo caso unire, come abbiamo fatto coi documenti e le 15.000 osservazioni al PTRC del veneto , unire alla protesta (legittima)  controproposte, tecnicamente ed economicamente sostenibili
Carlo Costantini

Nessun commento:

Posta un commento