Reddito minimo garantito, Sel lancia la campagna nella Provincia di Belluno

SINDACO DI FELTRE PAOLO PERENZIN FIRMA


Diego Pauletti, coordinatore Federazione di Belluno in un comunicato alla stampa, radio e tv ha dato inizio alla campagna per la raccolta delle di firme per un legge di iniziativa popolare che istituisca il reddito minimo garantito


Primo Firmatario per Feltre  il sindaco di Feltre Paolo Perenzin iscritto a Sel circolo Lidia Zasso di Feltre.


Il reddito minimo garantito è una forma di sostegno economico alla persona, che consiste nell’erogazione di un reddito di valore unico nei confronti di tutti i cittadini di un paese, indipendentemente dal loro reddito da lavoro,
patrimonio o status professionale. Il fine è quello di consentire a ciascuno di soddisfare i propri bisogni primari (quali mangiare, avere una casa, vestirsi ed acquisire determinati beni culturali di base) e permettere così alle persone di gestire la propria vita liberamente, privi di qualsiasi ricacatto e con la possibilità di riqualificarsi e di vivere con dignità e rispetto.

 Giovanna, Paolo e Zoubida segr. Circolo Sel Feltre

La situazione in Europa: In Europa, solo Italia e Grecia non hanno mai introdotto, finora, il reddito minimo garantito, nonostante le ripetute prese di posizione del Parlamento europeo a favore di provvedimenti analoghi.

Francia: Si chiama “Revenu minimum d’insertion” (Rmi) e consiste in un’integrazione del reddito di circa 425 euro mensili a persona di età minima 25 anni. Il contributo non è fisso, perché sale nel caso di coppie e figli a carico.
Germania: Si chiama “Arbeitslosengeld” e garantisce ai disoccupati, oltre ad un reddito minimo garantito mensile di 345 euro, anche le spese per l’affitto e il riscaldamento. È richiesta un’età compresa tra 16 e 65 anni.
Regno Unito: Si chiama “Income-based Jobseeker’s Allowance” e garantisce un reddito mensile di 300 euro a tempo illimitato, con l’aggiunta di sussidi specifici per i figli. È richiesta un’età minima di 18 anni e massimo dell’età pensionabile, di essere alla ricerca attiva di un lavoro, di essere disoccupati o lavorare mediamente per un massimo di 16 ore settimanali, variabile in base al reddito percepito.
Norvegia: Si chiama “Stonad til livsopphold” ed è la forma più radicale: una sorta di “reddito minimo di esistenza” di circa 500 euro mensili, erogato senza particolari restrizioni e senza limiti di età. (Fonte: Intrage.it).

L'obiettivo è quello di superare entro il 6 dicembre 2012 le 50mila adesioni necessarie.

Nel comunicato Diego Pauletti afferma:

"Ormai è chiaro a tutti, che il goveno non solamente tende a ridurre i diritti a tutti ed a  generalizzare la condizione di precarietà,  ma ha una visione globale dove il tagliare i servizi, le disponibilità agli enti locali. alla scuola. alla sanità... si coniuga con la lotta contro i lavoratori del pubblico impiego "marchiati" come una delle cause del dissento economico dello stato...e dove i partiti, che sostengono Monti, si ricreano una nuova verginità, sperando che i cittadini si dimenticano che proprio loro sono stati la causa primaria del nostro debito pubblico e della crisi che viviamo.


In questo contesto l'imprenditoria di piccole e medie dimensioni non sa più come salvare le proprie aziende ed i lavoratori, mentre la grande industria continua a delocalizzare ed a licenziare.
Pertanto consci di questa gravissima situazione, il reddito minimo garantito è il baluardo allo sfruttamento ed al ricatto nei confronti dei lavoratori e il punto di partenza per permettere a chi ha perso il posto di lavoro di qualificarsi ed elevare le proprie competenze, non per competere per la conquista di un posto di lavoro (sottopagato ed alienante), ma per concorrere alla rinascita economica, etica e sociale del nostro paese, nel rispetto del lavoro stesso, del lavoratore e dell'ambiente in cui viviamo.  

L'Italia è una millenaria civiltà che non può e non deve accettare lo scambio tra posti di lavoro e precarietà, bassi salari e distruzione dell'ambiente.

Per questi motivi, il disegno di legge propone tre deleghe al governo sul riordino della spesa assistenziale, gli ammortizzatori sociali e l'istituzione del salario minimo garantito capace di determinare il compenso orario minimo applicabile a tutti i rapporti aventi ad oggetto una prestazione lavorativa. Il reddito minimo può essere un grimaldello con cui ridisegnare le politiche attive del lavoro, i processi formativi e la generalizzazione del welfare.

Diego Pauletti
Presidente Sel Veneto

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