Per il cessate il fuoco

Le rivolte popolari che si stanno verificando nel mondo arabo e nel nord Africa stanno non solo sconvolgendo quei paesi ma anche tutto il bacino mediterraneo e l'Europa perché sono proprio i paesi europei i primi responsabili della mancanza di democrazia del mondo arabo. Francia, Inghilterra ed Italia sono stati prima invasori di quei paesi e poi sostenitori di governi antidemocratici ed autoritari in cambio delle loro materie prime come il gas ed il petrolio.
Come ci si può stupire del comportamento della Libia quando proprio l'Italia ed i paesi Europei hanno venduto per trent'anni armi proprio per consolidare quei governi detti “amici” fregandosene dei diritti inalienabili dei cittadini arabi?
Oggi è stata annunciata la 'No fly zone' che Annuncia guerra alla guerra in un rituale già visto in Afganistan ed in Iraq, dove l’Onu ed i paesi occidentali si ergono difensori d’una democrazia che hanno sempre negato a quei popoli per i loro profitti
La risoluzione del Consiglio di Sicurezza mette in campo una serie di misure, alcune delle quali, (quelle economiche e negoziali, il cessate il fuoco e la ricerca di mediazione),  devono essere perseguite con convinzione.
Non condividiamo invece la parte più delicata, che riguarda l’imposizione della No fly Zone e l’adozione di qualsiasi misura necessaria per proteggere i civili, giacché quella che si sta configurando in realtà è un’operazione militare in grande stile piuttosto che un intervento a tutela delle popolazioni civili.
Riaffermiamo la nostra chiara condanna del regime di Gheddafi, delle violazioni dei diritti umani dei cittadini libici e dei migranti , sosteniamo i movimenti che chiedono democrazia  e libertà. Ciò significa continuare a sostenere un impegno per una reale soluzione sul terreno che preveda  un cessate il fuoco, l’invio di caschi blu di interposizione, l’uscita di scena di Gheddafi,
Nostro dovere, in quanto forza politica che ripudia la guerra come strumento di soluzione delle controversie internazionali, è di contribuire affinché si affermi  una nuova politica estera italiana e europea, nella  ricerca costante di interlocuzione con le realtà della società civile ed i movimenti sociali in tutto il bacino Mediterraneo.
Tutto il contrario di chi, non aderendo alla missione onu, come la lega,ha perseguito lo sfruttamento dei migranti, oltre che  la loro demonizzazione, ad es. con l’introduzione del reato di clandestinità, Nel quadro di una politica securitaria e repressiva verso i migranti cui si è aggiunta una martellante campagna mediatica intesa a instillare nell’opinione pubblica la paura dell’ invasione di migranti, senza specificare che nei loro confronti, in quanto potenziali richiedenti asilo politico o rifugio umanitario, esistono chiari obblighi dettati dal diritto internazionale.
Proprio con questo spirito ci sentiamo di dover ribadire, qualora dovesse essere deciso in tal senso, che Feltre, la Feltre democratica e civile, non può rinunciare ad una scelta di apertura e di impegno solidale nei confronti dei richiedenti asilo e dei profughi. Di accoglienza in un progetto complessivo di tutta l’Italia riguardante la più congrua e funzionale ospitalità coinvolgendo ovviamente l’intera Europa perché quest’accoglienza non trasformi i cittadini del Maghreb in permanenti profughi senza patria, lavoro e dignità e con un peso per le comunità ospitanti non lungamente sostenibile in un periodo, come questo, di grave crisi economica e sociale.

Ghezali Zoubida cordinatrice Sinistra Ecologia e Libertà Circolo Lidia Zasso

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