Lavorare all'infinito?
 
Disoccupazione crescente, precariato, perdita dei diritti, rinuncia alla salute...fino a quando si potrà continuare con questo progetto sociale?
Il progetto di sviluppo della politica italiana e globale parte dal presupposto che per risolvere la crisi bisogna determinare: Crescita + Crescita + Crescita .....
Bersani, Casini, Alfano, Monti e mille altri lo ripetono tutti i giorni,  ma siamo sicuri che questa è la strada giusta?
Crescere e produrre per far cosa?
Qualcuno potrà, per l'ennesima volta, raccontarci la favola che la crescita combatterà la disoccupazione ed il debito pubblico...ma non è vero!


La ristrutturazione del mercato del capitale, indirizzato alla produzione presuppone un calo drastico e progressivo dell'occupazione, mentre il settore dei servizi deve sempre essere di minor qualità, incerto e precario. 
I cittadini sono obbligati a usufruire della sanità, delle poste come dei trasporti pubblici ecc., pertanto è più conveniente lasciarli inifficienti ed in totale decadenza, piuttosto che fare degli investimenti per migliorarne la qualità.  
Il pendolare, lo studente e la casalinga che prendono un bus o il treno...che sia pulito o sporco sono costretti ad usarlo. Sporco, all'azienda costa meno...pulito, costa di più. Se  arriva in orario costa di più...se invece arriva quando arriva...l'azienda avrà risparmiato personale ed investimenti.
Per la sanità è la stessa cosa, poco importa l'efficienza e la capacità di curare, perché alla fine l'azienda ospedaliera presenterà il conto e la regione pagherà, mentre le multinazionali del farmaco faranno i miliardi.
Quindi efficienza, eccellenze e professionalità sono anti economiche...
Rispettare l'ambiente è anti economico...inquinare invece permette di fare i soldi.

In uno sviluppo economico che sta esaurendo tutte le risorse naturali come i minerali, il petrolio, il gas, il legname, l'acqua, le terre coltivabili ecc. com'è possibile pensare di crescere all'infinito?

Noi non abbiamo bisogno di un nuovo modo di gestire il lavoro, i beni comuni, la democrazia, gli enti locali, la sanità, la scuola...perché se facessimo ciò non cambieremmo di un millimetro lo scopo di questa società, che è il far solidi.

Invece, noi tutti abbiamo bisogno d'un nuovo modello di società, dove l'obiettivo centrale sia il rispetto, la dignità e la felicità delle persone.







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