Ora Basta Classi pollaio
Via libera del Consiglio di Stato alla class action del Codacons sulle cosiddette classi pollaio.
I consiglio di stato, si è espresso sulla class action presentata dalla Codacons, pertanto il progetto Pdl-Lega (ministro Maria Stella Gelmini) " è stato infatti sconfitto dai giudici della VI Sezione del Cds che hanno rigettato il ricorso presentato dal Miur, dichiarando la piena ammissibilità della prima class action italiana contro la pubblica amministrazione.
La Codacons aveva avviato la prima azione collettiva contro il ministero dell' Istruzione appunto relativa alla vicenda delle classi pollaio, ossia quelle aule sovraffollate dove il numero di alunni supera il limite di 25, rappresentando cosi' un pericolo per la sicurezza di studenti e personale scolastico".
Accogliendo la class action, il Tar ha ordinato al ministro Gelmini di emanare il Piano generale di edilizia scolastica, previsto dall' articolo 3 del Dpr 20 marzo 2009, numero 81 (contenente "norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola").
Nel merito della classi sovraffollate il Tar scrive:
“il piano generale di riqualificazione dell’edilizia scolastica (previsto dall’art. 3 del DPR 81/09 – n.d.r.) non è stato ancora adottato, costituendo il decreto interministeriale 23 settembre 2009 misura diversa ed eterogenea, di natura urgente e provvisoria, per garantire la vivibilità degli
ambienti delle scuole inidonee ad ospitare classi più numerose di quelle pregresse, nelle more di una loro necessaria riqualificazione a mezzo del piano.
ambienti delle scuole inidonee ad ospitare classi più numerose di quelle pregresse, nelle more di una loro necessaria riqualificazione a mezzo del piano.
Rimane da chiarire una circostanza ulteriore, ossia, se l’inerzia delle amministrazioni citate si sia, o meno, protratta così a lungo da violare il termine di legge […]
la norma impone che le istituzioni scolastiche alle quali concedere la deroga, siano già “individuate in un apposito piano generale di riqualificazione dell’edilizia scolastica”, indi lo stesso, a stretto rigore, fermi restando i tempi per la sua attuazione, avrebbe comunque dovuto essere adottato prima dell’anno scolastico 2009/2010… è evidente che l’inerzia si sia già protratta ampiamente oltre il limiti di legge”.
Tutto ciò considerato, il Tar accoglie il ricorso del Codacons e “accertata la mancata emanazione del piano generale di edilizia scolastica previsto dall’art. 3 del DPR 81/09, ordina al Ministero dell’istruzione ed al Ministero dell’Economia l’emanazione, di concerto, del predetto piano generale, entro 120 giorni dalla notificazione della presente sentenza”.
PERTANTO
il Ministro Gelmini ha 120 giorni di tempo per emettere un piano in grado di rendere sicure le aule scolastiche ed evitare il formarsi di classi da 35 o 40 alunni ciascuna. Se non lo farà – afferma il Presidente Carlo Rienzi – saremo costretti a chiedere la nomina di un commissario ad acta che si sostituisca al Ministro e ottemperi a quanto disposto dal Tar. Grazie a questa sentenza, inoltre, docenti e famiglie i cui figli sono stati costretti a studiare in aule pollaio, potranno chiedere un risarcimento fino a 2.500 euro in relazione al danno esistenziale subito.
Noi di SEL chiediamo che
il Ministro Gelmini dovrà riassumere a tenpo indeterminato tutti quei precari che sono stati LICENZIATI e ristabilire quanto è previsto dalla legge, compreso gli insegnati di sostegno per quelle classi dove vi sono dei nostri figli diversamente abili, le quali ricordiamo non devono superare il numero di venti alunni, in questo modo come ci siamo ripresi l'acqua dobbiamo riprenderci la scuola pubblica.
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